peso della rivelazione gravò su Antonio. Non era più solo Antonio, un ragazzo di un piccolo villaggio francese. Era qualcosa di più, qualcosa di straordinario. Era un contenitore, una reincarnazione, una seconda possibilità.
Sapeva di avere una responsabilità, un fardello da portare. Doveva onorare l'eredità dell'uomo la cui anima ora risiedeva dentro di lui. Doveva dimostrare di essere degno del nome che ora era inestricabilmente legato al suo.
Guardò il suo riflesso nella finestra, non vedendo solo il suo volto, ma un fantasma del passato che lo fissava. Gli occhi scuri, i capelli spettinati, il luccichio malizioso: erano tutti lì, echi di una vita vissuta sotto i riflettori.
Da quel momento in poi, Antonio non stava più solo giocando a calcio. Lo stava vivendo. Lo stava respirando. Stava lottando per qualcosa di più delle semplici vittorie sul campo. Stava lottando per la sua stessa identità.